Nell’arco della giornata può capitare di volersi isolare dal rumore che ci circonda. In alcuni casi si fa per trovare la giusta concentrazione, come ad esempio quando si vuole studiare in un ambiente che non è abbastanza silenzioso, oppure quando si vuole favorire l’addormentamento; in alcuni ambiti lavorativi i rumori possono essere così forti che è necessario (o addirittura obbligatorio) proteggere le proprie orecchie per non danneggiare l’udito. In queste e tante altre situazioni può essere utile indossare delle cuffie antirumore: scopriamo a cosa servono, quali sono le tipologie disponibili in commercio e quali sono i loro prezzi.
A cosa servono le cuffie antirumore
L’udito è un senso molto importante: insieme alla vista ci permette di capire quello che ci succede intorno. Per questo merita di essere protetto in modo adeguato: le orecchie sono continuamente sottoposte a suoni e rumori, ma in alcuni casi questi raggiungono delle entità talmente elevate da poter essere dannosi. Qualsiasi suono superiore agli 85 decibel, se prolungato, può essere pericoloso per il nostro udito. Si pensi che quando si partecipa ad una conversazione (neanche troppo animata) si può arrivare ai 65 db; la musica in discoteca può raggiungere i 112 db, mentre le sirene delle ambulanze sforano il muro dei 120 db. Ma al di là di queste semplici esempi, ci sono dei luoghi di lavoro in cui si rimane esposti a lungo a rumori molto forti: ecco perché spesso i lavoratori sono obbligati ad indossare delle cuffie antirumore.
Le varie tipologie
I modelli da lavoro sono i più diffusi, ma in commercio ci sono anche quelli che sono stati progettati per chi vuole attenuare i suoni ambientali per potersi concentrare meglio o per dormire: ovviamente la scelta della cuffia da indossare deve essere fatta in base alle proprie necessità, quindi il parametro più importante da considerare è proprio l’intensità del rumore che si vuole eliminare o attenuare, ma ci sono anche altri aspetti da valutare. Le cuffie antirumore possono essere suddivise in diverse tipologie. La prima distinzione che può essere fatta è quella in base all’applicazione: esistono cuffie professionali, cuffie per studiare e cuffie per dormire. In base alla forma ed alla modalità di utilizzo si possono distinguere:
- cuffie circumaurali, che sono dotate di coppe che coprono per intero il padiglione auricolare; offrono la massima protezione, ma sono anche voluminose ed ingombranti
- cuffie sovraurali, che non avvolgono completamente il padiglione auricolare; sono più leggere, ma hanno un potere isolante minore e non sono adatte per chi rimane esposto a lungo a rumori forti;
- cuffie auricolari, che vengono inserite direttamente all’inizio del canale uditivo; sono piccole e pratichei e possono aiutare ad attutire i rumori di bassa intensità;
- cuffie intrauricolari, che si inseriscono all’interno del canale uditivo; permettono di isolare o di attutire di molto il rumore esterno, ma non possono essere utilizzare per periodi troppo lunghi.
La seconda distinzione invece riguarda la tecnologia di funzionamento; in questo caso le tipologie disponibili sono:
- cuffie passive, che riescono ad attutire i suoni esterni grazie agli strati di materiale isolante presente all’interno dei padiglioni; sono i modelli più semplici e diffusi negli ambienti di lavoro, soprattutto all’interno dei cantieri, nelle officine, negli industrie e così via, ma sono perfette anche per studiare o in altre occasioni come quando ci si reca presso un poligono di tiro.
- Cuffie attive, che sono dotate di particolari microfoni in grado di captare i suoni e di selezionare quelli da far passare e quelli molesti da bloccare. Sono perfetti in quelle situazioni in cui c’è un rumore ambientale importante, ma c’è anche la necessità di sentire altri suoni (come la voce dei colleghi o delle altre persone vicine).
Come scegliere la cuffia antirumore: caratteristiche e prezzi
Le tipologie sono tante ed i modelli presenti sul mercato sono tantissimi. Come detto in precedenza, per poter scegliere quello più adatto alle proprie necessità bisogna valutare un insieme di fattori. Il primo aspetto è la capacità della cuffia antirumore di attenuare i suoni: il dato di riferimento è rappresentato dall’SNR, che esprime in decibel in valore medio di attenuazione della cuffia; giusto per fare un esempio molto semplice, una otoprotettore con SNR di 30 db riesce ad attutire un rumore di 100 db, riducendolo a 70 db. Il secondo aspetto riguarda la comodità: le cuffie spesso devono essere indossate per lunghi periodi di tempo, quindi devono adattarsi perfettamente alla testa ed alle orecchie di chi le indossa; ovviamente le cuffie per dormire devono essere meno ingombranti rispetto a quelle che si indossano, per esempio, in un cantiere: le prime solitamente si indossano come una fascia e sono molto sottili, mentre le seconda hanno dei padiglioni ingombranti e si possono adattare regolando l’archetto. Ovviamente non bisogna mai rinunciare alla qualità: i materiali devono essere resistenti, ma anche morbidi, anallergici e traspiranti, perché devono rimanere a lungo a contatto con la pelle. Il prezzo è un aspetto importante, ma non deve essere l’unico su cui basare la scelta: la forbice è davvero molto ampia, visto che ci sono modelli molto economici (anche al di sotto dei venti euro) ed altri molto costosi (si parla di centinaia di euro). Ad ogni modo, si può dire che si possono trovare modelli di buona qualità anche a partire dai 25/30 euro.